Giuseppe Palladino è tra i più rappresentativi artisti del panorama musicale del Cilento, nonché autore di commedie, poesie e satire in dialetto non solo ‘cilentano’ ma anche napoletano. L’artista, esercitante il ruolo di professore a Vallo della Lucania, ama definirsi un ‘cantastorie cilentano’ (così com’è intitolata una sua raccolta di canzoni sulla rivoluzione del 1828 nel Cilento) dedito al recupero della tradizione locale, e, agli occhi di chi vorrebbe fare una critica di questo suo impegno, assume anche il simbolo di un cambiamento nella stessa coscienza locale, con l’adeguamento delle parlate nostrane all’influenza sociale, culturale del capoluogo campano: un fenomeno sempre più forte via via che si è imposta la modernizzazione al Sud. “Il professore”, com’è chiamato per distinguerlo dall’omonimo di Angellara detto “lo storico” (che pure vive a Vallo) ha ricevuto nel corso degli anni numerose gratificazioni: nel 1987 ha preso parte al primo raduno degli artisti cilentani organizzato alla Buca di Bacco di Ascea ottenendo il disco d’argento e come autore di canzoni è stato vincitore nel ’98 del Festival della canzone inedita cilentana di Agropoli classificandosi al terzo posto nella seconda edizione, e conseguendo nuovamente la medaglia di vincitore nella terza, celebrata nel 2003. Inoltre, una delle canzoni ambientata nella sua cittadina (come tutte del resto), è stata proposta da Rossella Di Vietri su Rai 1 nel corso di una puntata televisiva di Unomattina dedicata a Vallo della Lucania e al Cilento, con l’accompagnamento dello stesso autore. Per concludere, nel giugno 2002 su invito dell’Associazione “L’incontro” di Angellara, Palladino ha scritto e diretto lo spettacolo “Cilento-Napoli: andata e ritorno” mentre dal 2004 al 2006 è stato presentato in varie piazze e teatri del Cilento un musical tratto dal suo “O’cantastorie celentano”con arrangiamenti e rifacimenti musicali di Angelo Loia e Mauro Navarra, prodotto dall’Associazione Artisti Cilentani Associati. La medesima tematica viene trattata anche nel musical “Simo breanti!” che verte nello specifico sulle vicende del brigante avvocato legittimista borbonico, nativo di Piaggine, Giuseppe Tardio, e nelle commedie musicali rispettivamente in ‘cilentano’ e napoletano:“Na bella jurnata” e “Masaniello”. Altre raccolte apprezzabili sono poi: “Pe sbarià”e “Satire e non”; l’una comprende poesie, l’altra satire in dialetto vallese tra le quali è tratteggiato il profilo dei personaggi più in vista del paese, i cosidetti “Non papabili”, con un tono d’apostrofe “tinto a colori locali” misti a lingua nazionale, questa volta senza influssi del napoletano.